- cesab@cesabricerche.it
- +39 06 92956634
La partecipazione è subordinata al versamento di una quota di importo pari a 80 €.
Il corso sarà attivato con un minimo di n.100 iscrizioni e un massimo di 150 iscrizioni.
E’ attribuita al Consiglio dei docenti la possibilità di decidere di attivare il corso con un numero inferiore o superiore di iscritti laddove ricorrano comunque le condizioni economiche e organizzative idonee allo svolgimento.
Per procedere con l’iscrizione occorre compilare, entro il 30 aprile 2021, questo modulo e inviare una copia del documento di identità, all’indirizzo mail: cesab@cesabricerche.it.
Il bando è visibile sul sito del CREG – Centro di Ricerche Economiche e Giuridiche, www.creg.uniroma2.it, sul sito del CESAB – Centro Ricerche in Scienze Ambientali e Biotecnologie, https://www.cesabricerche.it e sul sito del Centro Ricerche Locus, www.locusaps.org.
Ogni ulteriore informazione sul corso è reperibile sul sito www.bioagropro.org
Agli iscritti sarà inviata apposita comunicazione via mail all’indirizzo comunicato nel modulo di iscrizione in merito alle modalità di versamento della quota di partecipazione.
Trattandosi di un Corso di alta formazione possono partecipare al Corso tutti coloro, laureati e non laureati, che siano in possesso di Diploma di maturità di qualsiasi tipologia di scuola o Laurea triennale o magistrale di qualsiasi indirizzo.
Il Corso ha tre obiettivi principali:
Il Corso offre un approccio etico e filosofico a discipline tecniche. Per questo è un percorso formativo utile per coloro i quali vogliono approfondire questo genere di conoscenze su temi ambientali per operare nel campo dell’ecologia e dello sviluppo economico. Figure in grado di porsi come agenti di cambiamento capaci di rispondere non solo ai fabbisogni espressi dai sistemi produttivi, ma anche di orientare i fabbisogni potenziali, ovvero i fabbisogni conseguenti l’attuazione di politiche di sviluppo sostenibile e il miglioramento delle prestazioni ambientali dei sistemi produttivi locali, stabilendo rapporti di forte integrazione a monte e a valle dei processi produttivi.
La figura professionale in uscita è l’esperto in Gestione Agricola Etica, un manager specializzato nel garantire e valorizzare la sostenibilità ambientale, sociale, economica e culturale delle imprese agricole.
Nel contesto sopra definito, un ruolo centrale è svolto dalla formazione alla quale è demandato il compito di orientare le esigenze di un diverso modello di sviluppo attraverso l’individuazione e formazione di figure professionali innovative che possano accelerare il passaggio a una nuova economia di compatibilità ambientale e sociale. La specificità delle tematiche ambientali è quella di dover operare in un ambito di valori rispetto al quale, spesso, si riscontra uno scarto tra “valori condivisi” verso l’ambiente e comportamenti concreti che a questi non corrispondono. Questa compresenza di aspetti cognitivi e dimensione valoriale è essenziale quando vengono operate scelte di tipo tecnico, in quanto anche queste avvengono dietro un’assunzione ed esplicitazione di valori. Questi devono essere orientati a considerare in maniera integrata l’attività di conservazione delle risorse con quella della loro utilizzazione, tutela e valorizzazione, ponendo attenzione ai principi etici dell’uso sostenibile delle risorse ambientali, per operare interventi attenti al funzionamento e alle capacità di carico degli ecosistemi.
Si impone, pertanto, una concezione della tutela dell’ambiente che sia interdisciplinare.
Il percorso di formazione offre un punto di riferimento a tutti coloro che vogliono approfondire lo studio, la ricerca e la pratica lavorativa relativa al miglioramento del rapporto tra società umana, gestione delle risorse ambientali e sviluppo delle nuove tecnologie, al fine di rendere sempre più efficienti ed ecologiche le diverse attività produttive, al fine di migliorare la qualità della vita ed il bene comune.
Nel contesto di una domanda alimentare crescente sul mercato mondiale, cresce al contempo l’interesse per la terra, vista non solamente come valore dal punto di vista dell’ambiente, ma anche come valore economico e di produzione, per la quale individuare strumenti per assicurarne la migliore conservazione, per ragioni sia ecologiche che economiche, tenendo conto della complementarietà di interessi ecologici, economici e sociali che sono con essa in relazione. L’agricoltura ha, infatti, anche un importante ruolo sociale in relazione con le tradizioni, la stabilità sociale nell’ambiente rurale, la continuità culturale, potendo svolgere una funzione determinante come contributo alla costruzione di valori collettivi positivi.
Le strategie per il sostegno del mondo agricolo nella UE stanno progressivamente sostituendo il premio allo status di agricoltore con un premio ai comportamenti e ai servizi che questi offre alla società. Questa nuova filosofia è estremamente attuale, soprattutto in relazione ai mutamenti che hanno caratterizzato l’evoluzione dello scenario in questi ultimi anni. I modelli dominanti di crescita e sviluppo sono messi in discussione dallo squilibrio crescente tra output e risorse utilizzate e, in tutto questo, l’agricoltura, nella complessità e molteplicità delle sue funzioni, assume un protagonismo nuovo, perché elemento imprescindibile sul quale fondare la costruzione di percorsi di crescita sostenibili.
Ormai l’impresa agricola è in prima linea nella lotta al cambiamento climatico, nella preservazione della competitività e redditività del tessuto produttivo, nel far fronte alle aspettative della società rispetto ai temi della qualità alimentare, della biodiversità, del benessere degli animali, dell’uso delle risorse idriche, della gestione sostenibile delle attività produttive e del valore sociale dei servizi resi alla comunità (pari opportunità e difesa dei lavoratori, diffusione della legalità, lotta allo spopolamento dei territori, fattorie didattiche, terapie con animali, assistenza disabili, ricettività alberghiera, valorizzazione del territorio, ecc.): il settore è ormai chiamato a svolgere funzioni collettive.
Tutti questi elementi sono in stretta e diretta connessione con l’attività agricola e la funzione di gestione dei suoli svolta dall’agricoltore, e risulta, quindi, evidente che uno dei compiti fondamentali del policy maker oggi è quello di promuovere la difesa del potenziale produttivo e territoriale che interessa l’agricoltura, favorendo la crescita dei valori collettivi legati alle esternalità positive da essa generate. Il settore fornisce una serie di servizi essenziali: dal cibo alla biodiversità, dal paesaggio all’ambiente, comprese le funzioni svolte per la vitalità sociale ed economica dei territori rurali.
Nell’ambito degli obiettivi perseguiti dal Gruppo di ricerca Bioagropro negli studi sulla sostenibilità in agricoltura, è stato istituito, in convenzione tra il Centro Ricerche in Scienze Ambientali e Biotecnologie – CESAB, il Centro Ricerche Economiche e Giuridiche – CREG dell’Università di Roma Tor Vergata e il Centro Ricerche in Scienze Sociale e Umane Locus, il Corso di formazione professionale in “Ethical Agricultural Management” EAM, Gestione Agricola Etica.
In particolare, la collaborazione del CREG avrà come oggetto la progettazione di percorsi culturali e la ricerca scientifica nelle tematiche giuridiche, economiche ed umanistiche affrontate durante il Corso.